5 cose che abbiamo imparato dagli Europei 2016
1 – Il calcio è molto più che un gioco
La Francia, nazione ospitante dei campionati europei di calcio 2010, veniva da un periodo assolutamente drammatico, da incubo. Fra i tristemente noti attentati a Parigi, Nizza, Rouen, la tensione e le proteste seguenti ad alcune leggi contestate, i costanti problemi sociali nelle banlieues, una Francia sulle ginocchia non sembrava nelle condizioni di sostenere un impegno del genere. Invece la UEFA si è impuntata sulla sua scelta ed il popolo Francese ha reagito con una manifestazione di notevole interesse e organizzazione quasi perfetta (al netto di qualche spiacevole incidente con gli hooligan)… anche grazie allo spettacolo offerto dai tifosi irlandesi!
2 – Le buone premesse non sono tutto
Doveva essere la grande occasione per la Francia di vincere un grande trofeo che manca dal mondiale casalingo del 1998; la consacrazione di una generazione di fenomeni transalpini, simboleggiata ovviamente da mr. 120 milioni Paul Pogba; l’atto di forza di una nazione che doveva trovare nelle sue sofferenze la forza per primeggiare. Sembrava andare tutto a gonfie vele per la nazionale francese che anche non incantando a livello di gioco (e con qualche favore arbitrale) era riuscita a centrare la finale senza particolari patemi.
E invece, i pali ed Eder hanno impedito che un copione già scritto si concretizzasse.
3 – Scommettere sulle favorite non (sempre) paga
Il gioco online è sempre ben presente ormai nel nostro immaginario, diventando quasi inscindibile dalle competizione sportive a cui si rivolge. Gli Europei del 2016 non sono stati da meno, registrando un grande picco di giocate sui siti online; questo traffico non si è limitato alle mere scommesse sportive, ma i giocatori hanno potuto trovare svago anche col casino online, il bingo ed il poker. Sebbene sia indubbio che il gioco d’azzardo possa dare assuefazione a qualcuno, basta regolarsi e avere un certo autocontrollo e questi giochi possono far passare degli ottimi momenti di intrattenimento. “Non sparate sui giocatori”.
4 – Ci sono tifosi e tifosi
Sembravano scene dimenticate dai tempi bui degli anni 80-90, quando le città venivano messe a ferro e fuoco dalle bande di scalmanati d’oltremanica: la disciplina Thatcher e le severe pene connesse sembravano aver dato una regolata alle teste calde (per non dire peggio) che infestavano gli stadi inglesi ed europei. Invece – invero con la notevole complicità dei tifosi russi – le risse e la violenza hanno paralizzato Marsiglia per un’intera giornata in occasione della partita tra Inghilterra e Russia. A tenere alta la bandiera del tifo positivo, per fortuna, ci han pensato i loro antagonisti di sempre: gli Irlandesi hanno dimostrato che si possa vivere il calcio in maniera passionale, anche casinista, ma sempre positiva e col sorriso. Certo, hanno bloccato anche loro una strada, ma in una maniera sicuramente molto più simpatica!
5 – Cristiano Ronaldo è un vincente…anche quando non vince personalmente!
L’infortunio patito da Cristiano Ronaldo al 37’ della finale sembrava aver messo la parola fine alle speranze del Portogallo di portare a casa il suo primo grande trofeo Internazionale. Alla fine anche senza di lui i lusitani hanno portato a casa il bottino pieno; questo è l’ennesimo trofeo della scintillante bacheca di CR7, che continua la sua tradizione vincente: non sarà stato certo lui il protagonista della serata, non sarà esattamente un simpaticone (sebbene spesso alcune dichiarazioni siano chiaramente travisate), ma sicuramente la testa di uno abituato a vincere sempre non può che aver aiutato una nazionale tradizionalmente “sfigata” come quella del paese iberico.
Spero che vi siano piaciute queste riflessioni sugli europei, continuate a seguirci sul sito e farci sapere cosa ne pensate!