Simulazione di una mano : l’importanza del pre-flop
Buonasera a tutti gli amici di pokeraams.info. Come promesso in questo articolo non ci limiteremo alla teoria ma, attraverso mani pratiche tenteremo insieme di capire come è meglio comportarsi in determinate occasioni di gioco. Ovviamente come già saprete, facciamo riferimento alla versione Texas Hold’em no limits.
In questo articolo, faremo un esempio partendo da una situazione basilare di gioco e nello specifico, andremo a spiegare l’importanza del pre-flop. Prima di iniziare però, ci teniamo a ricordarvi che la regola principale nonché fondamentale di questo gioco è solo una : la CALMA.
Solo restando calmi e mantenendo il sangue freddo, non permetterete al vostro corpo di far trapelare emozioni o “tic” che possano aiutare i vostri avversari, inoltre restando tranquilli sarete in grado di prendere la giusta decisione in ogni occasione.
Ovviamente per quanto riguarda il poker online, non potendo vedere i vostri rivali non sarete in grado di capire le loro emozioni ma un giocatore che perde la calma, non riesce a nascondersi nemmeno dietro un pc, diventando così una facile preda per i giocatori più esperti del tavolo.
ESEMPIO 1 (Tavolo con 4 giocatori)
Le nostre carte :
Giocatore 1 : X X
Giocatore 2 : YY
Giocatore 3 : ZZ
( Le carte date agli altri giocatori noi non possiamo vederle, ma per creare questi esempi di gioco, sono già state definite in precedenza per poter svolgere una mano. Solo alla fine dell’esempio verranno svelate per aiutarvi a comprendere le diverse decisioni)
Iniziamo col dire che questa che avete in mano è un ottima coppia di carte suited, cioè dello stesso seme. Le considerazioni da fare pre-flop sono :
1) Nel caso in cui dovessero uscire altre tre carte di picche, avendo l’asso fare il colore più alto quindi non temerei un possibile colore dell’avversario.
2) Il 10 è un ottimo “kicker“: in caso di parità di punteggio con il mio avversario, potrebbe fare la differenza.
Dopo aver fatto le nostre considerazioni, si può affermare che con questa mano, potremmo fare call su eventuali rilanci o se fossimo noi i primi a parlare, potremmo fare un raise x3, rispetto al grande buio. Ipotizziamo che siamo noi i primi a parlare e facciamo raise, tutti i nostri avversari passano tranne uno che fa call (Giocatore1). Così si passa al flop :
Ovviamente se prima eravamo di mano e quindi parlavo per prima rispetto al nostro avversario ( essendo i primi dopo il dealer ad essere rimasti in gioco), parleremo per primi anche dopo il turn. Qui capiremo l’importanza del pre-flop :
Prima del turn, ritenendo le nostre carte valide, abbiamo rilanciato e il nostro avversario ha fatto call. La combinazione di carte che potrebbe avere in mano il nostro avversario si riducono, in quanto con mani “brutte” non avrebbe chiamato. Di conseguenza il range di carte che potrebbe avere sono :
1) coppie piccole, perchè se avesse avuto una coppia “forte” (JJ,QQ,ecc ecc) molto probabilmente avrebbe ulteriormente rilanciato
2) Asso accompagnato da un “kicker” discreto
Osservando le nostre carte e quelle comuni, ci rendiamo conto che potremmo realizzare un ottimo colore all’asso e che a meno che il nostro avversario non abbia fatto tris, essendo in possesso di una coppia piccola, siamo avanti a lui. In questo caso la cosa che bisogna fare è di puntare, in modo tale che dalla reazione del nostro avversario potremo capire la forza della nostra mano.
Noi : puntiamo 1/2 piatto
Giocatore1 : Raise
Ora, partendo dal presupposto di non conoscere il nostro avversario e quindi il suo stile di gioco, le ipotesi sono 3 :
1) ha un tris di 5, più difficile quello di 7, molto improbabile di 9
2) ha una coppia maggiore rispetto alle carte del tavolo e ha giocato in modo accomodante cercando di prenderci più soldi
3) è in bluff
Valutando le varie ipotesi, in questo caso facciamo call. Così arriviamo al turn : , quindi le carte comuni sono :
Noi parlando per primi, anche se non abbiamo un mano forte puntiamo per cercare di capire il nostro avversario.
Noi : Bet 1/2 piatto
Giocatore 1 : call
Indizio fondamentale è il call del nostro avversario, che mentre prima si sentiva o fingeva di essere forte ha rilanciato, ora si limita al call. Questo ci fa capire che il nostro rivale :
1) ha una mano debole
2) spera che al river arrivi una carta che gli permetta di chiudere un progetto di colore o scala
3) è in bluff
Arriviamo al river : , quindi le cinque carte comuni sono :
La Q rientrava nel range delle possibili mani che avevo ipotizzato per il nostro avversario ma, dato l’andamento della mano non crediamo possibile questa ipotesi. Il nostro avversario ha giocato come qualcuno che è in bluff o che spera fino all’ultimo di chiudere qualcosa e noi dobbiamo agire di conseguenza :
Noi : Bet 3/4 piatto
Giocatore 1 : fold
Ora, se avete seguito attentamente la mano giocata e avete capito lo svolgersi degli eventi e il perchè delle decisioni prese, vi sveliamo le carte del nostro avversario : . Il nostro avversario ha fatto call pre-flop basandosi sull’asso anche se 6 come kicker non è dei migliori, e dopo il flop di è ritrovato con la possibilità di una scala ad incastro che si sarebbe chiusa con l’uscita di un 8.
Grazie alla nostra azione pre-flop di rilancio che ci ha permesso di dare un certo range di mani al nostro avversario e l’attenta osservazione delle decisione del Giocatore 1, siamo riusciti a percepire la sua debolezza, prendendo la giusta decisione.
Sperando che il nostro primo esempio sia stato utile e costruttivo, vi rimandiamo al prossimo articolo con il prossimo esempio di quello che potrebbe succedere in una mano di poker Texas Hold’em.